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Alle 12:30 nasce il governo Gentiloni, due i nomi per l’Istruzione

Pronto il governo Gentiloni, a chi andrà il ministero dell’Istruzione?

 

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, ha convocato Paolo Gentiloni al quale affiderà l’incarico di formare il nuovo governo. L’urgenza è dettata dagli impegni istituzionali del nostro Paese. Giovedì 15  è in agenda il Consiglio Europeo e l’Italia non può essere rappresentata da un premier dimissionario.

Tale scelta sta facendo storcere ancora una volta il naso ai cittadini italiani, in particolare a quelli schierati con il NO al referendum, la maggioranza del Paese che – come è noto – chiedevano elezioni subito.

Non sono stati accontentati da Mattarella che alle 12:30 darà mandato a Gentiloni di formare il governo del Paese.

La domanda che si sta facendo ancora una volta la scuola è a chi andrà il ministero dell’Istruzione e in particolare se il nuovo ministro, alla luce del recente risultato elettorale, segnerà una discontinuità con la politica del suo predecessore o se sarà la naturale continuazione.

Sulla sconfitta del PD al Referendum e sulla bocciatura da parte della scuola, palesemente schierata con il NO, abbiamo scritto un breve editoriale attraverso il quale abbiamo indicato gli errori – secondo noi – commessi dal governo Renzi in materia di scuola.

 

Ci sarà discontinuità?

A giudicare dai nomi che stanno circolando pare che la volontà del PD e di Renzi sia quella di garantire la continuità politica e l’aplicazione delle reforme in materia di scuola nonostante la minoranza del partito le abbia già bocciate.

Quali i nomi che circolano?

 

Alla guida del ministero potrebbe andare una fra l’on. Malpezzi o l’attuale responsabile scuola del PD Puglisi.
E’ inutile dire che sui social gli insegnanti hanno manifestato tutto il loro diniego, bocciandole entrambe. Entrambe in passato si sono dette d’accordo con la politica scolastica del partito difendendola nonostante le numerosissime contestazioni.

Tuttavia la scuola spera che la guida del ministero dell’Istruzione sia affidato ad un esponente della minoranza del partito di Renzi, da sempre più possibilisti ad una modifica della legge 107/15 nota a tutti come buona scuola.

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