Valorizzazione del personale ATA: “Un traguardo o una delusione?”. Critiche e riflessioni sul Decreto 140/2024: una vittoria simbolica o un’opportunità sprecata?
Il Decreto n. 140 del 12 luglio 2024 è stato finalmente pubblicato, segnando un atteso passaggio da tempo per il personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) nelle scuole italiane. Questo provvedimento regola le modalità di attribuzione delle posizioni economiche volte alla valorizzazione professionale del personale ATA. Ma, come osservato da Aldo Mucci di SGS, il risultato finale appare controverso: “La montagna ha partorito un ridicolo topo”.
La norma permette ai dipendenti con contratto a tempo indeterminato, e almeno cinque anni di anzianità nell’area di appartenenza, di partecipare a selezioni per ottenere posizioni economiche migliorative. Le aree interessate sono Collaboratori, Operatori e Assistenti, ma le aspettative sembrano scontrarsi con una realtà ben diversa.
Un risultato economico deludente
La cifra prevista per queste valorizzazioni economiche è di appena 80 euro lorde al mese, distribuito in tre anni scolastici (2024/25, 2025/26 e 2026/27). Questa somma è stata oggetto di critiche, ritenuta insufficiente per compensare le responsabilità e l’impegno del personale ATA. Le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 2024 hanno, tuttavia, celebrato il risultato, promuovendo il decreto attraverso assemblee nazionali e canali sociali dedicati.
La procedura selettiva: tra formazione e promesse
Un aspetto rilevante è la partecipazione obbligatoria a un corso di formazione per tutti i candidati, senza limiti restrittivi legati a test di selezione preliminare. Questo dettaglio, secondo i sindacati, rappresenta un passo avanti rispetto al passato. Tuttavia, per molti lavoratori, il processo appare burocratico e il risultato finale scarsamente motivante.
Conclusione
Se da un lato il Decreto 140/2024 rappresenta un’apertura formale verso la valorizzazione del personale ATA, dall’altro la portata del provvedimento solleva interrogativi. È davvero un traguardo o solo un’illusione di progresso? Come evidenziato da Mucci, il rischio è che un’opportunità tanto attesa si riduca a una vittoria simbolica, senza un reale impatto sul benessere e la motivazione del personale scolastico.
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