La scuola italiana è al centro di un dibattito cruciale che riguarda le condizioni di lavoro del personale scolastico, le carenze strutturali e le sfide quotidiane che ostacolano il buon funzionamento del sistema. Aldo Mucci, esponente del direttivo nazionale SGS Scuola, ha lanciato un appello alla politica e agli attori coinvolti, esortandoli a sfruttare al meglio l’apertura al dialogo manifestata dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Secondo Mucci, è indispensabile dare ascolto a chi vive la scuola ogni giorno: dai collaboratori scolastici che aprono i cancelli la mattina ai DSGA, spesso sopraffatti da un sovraccarico di circolari e incombenze burocratiche che rendono il lavoro poco sereno. “Bisogna analizzare in profondità le contraddizioni e le criticità del nostro sistema scolastico per trovare soluzioni efficaci”, ha dichiarato Mucci.
In questo contesto, SGS Scuola ha avanzato proposte concrete, tra cui emendamenti specifici per incrementare le dotazioni organiche, con particolare attenzione ai posti di sostegno e al personale ATA. “Abbiamo riscontrato una volontà politica di affrontare i problemi”, ha aggiunto il sindacalista, sottolineando come sia fondamentale approfittare di questa fase per portare avanti un dialogo costruttivo. Le parole del Ministro Valditara, che ha espresso l’intenzione di collaborare con i sindacati per risolvere le problematiche dei lavoratori, rappresentano un segnale incoraggiante.
“Non è il momento di alimentare scontri—ha ribadito Mucci—ma di concentrarsi su soluzioni che possano costruire il futuro della scuola italiana.” SGS Scuola si impegna con determinazione a chiudere una situazione critica che lascia troppi lavoratori in una condizione di stallo. Concludendo con un proverbio napoletano, Mucci ha ricordato: “Vene cchiù ‘ntra n’ora, che‘n cient’anne” (Possono accadere più cose in un’ora che in cento anni), sottolineando l’importanza di cogliere ogni occasione per il cambiamento.
Questo momento di apertura può rappresentare una svolta per il sistema scolastico, ma serve un impegno condiviso per trasformare le promesse in azioni concrete. Il dialogo è la chiave per superare le difficoltà e costruire una scuola più giusta e inclusiva per tutti.
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