Il Coordinamento Nazionale di Scienze della Formazione Primaria Nuovo ordinamento, da sempre impegnato per la tutela dei maestri e futuri maestri laureati, a pochi giorni dalla formazione del nuovo Governo, si è messo subito a lavoro.
Per iniziare, ha esaminato le proposte contenute nel rapporto finale del 13 luglio 2020, Idee e proposte per una scuola che guarda al futuro, di 151 pagine, redatto dall’allora ministra Lucia Azzolina e dal Comitato di esperti, istituito in tempi di Covid-19 e presieduto dall’attuale ministro Patrizio Bianchi.
A tal proposito, a pagina 41 del documento, si evidenzia, in tema di formazione, reclutamento e professionalità, che “Le competenze, acquisite attraverso una formazione universitaria specifica, organica, strutturata, adeguatamente programmata in coerenza con le esigenze del sistema (…) devono invece conquistare un peso fondamentale nel reclutamento” e che “L’enorme numero di precari accumulatosi in questi anni richiederà soluzioni anche di natura transitoria, capaci di coniugare la rapidità delle procedure con il rigore delle selezioni. Si può pensare a procedure di stabilizzazione temporanea riservate agli attuali precari cui far seguire percorsi formativi con prove finali selettive da definire con successive disposizioni. Si può tuttavia ritenere che percorsi universitari abilitanti potrebbero costituire, a regime, il canale strutturale di reclutamento per concorsi da effettuarsi con frequente periodicità, in misura tale da soddisfare tempestivamente i fabbisogni, rivedendo al contempo periodicamente, e semplificando, le classi di concorso”.
Le proposte sono in linea con il percorso di Scienze della Formazione Primaria, unico corso di laurea abilitante per l’insegnamento nelle scuole dell’infanzia e della primaria, con selezione in ingresso, in itinere e in uscita.
Il Presidente del Coordinamento, Anastasia Maccarrone, a difesa della qualità didattica e della categoria, dichiara: “Vorrei fare, a nome di tutta l’associazione, un sincero in bocca al lupo al neoministro Bianchi. Puntare su una scuola nuova, meritocratica e di qualità significa, anche e soprattutto, valorizzare chi ha investito anni nello studio, perché i laureati in Scienze della Formazione Primaria sono già pronti per l’immissione in ruolo”.
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