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Addio ai 500 euro della Carta Docente: ecco le novità introdotte dalla legge di bilancio 2025

Il Bonus per l'aggiornamento dei professori continua, ma con importi variabili e inclusione dei supplenti annuali

La Carta del Docente, il prezioso strumento di aggiornamento professionale per gli insegnanti italiani, subirà alcuni cambiamenti significativi a partire dal 2025. Approvata definitivamente con la recente Manovra di Bilancio, la nuova versione della Carta del Docente presenta tanto aspetti positivi quanto alcune criticità da segnalare.

La buona notizia è che il Bonus per l’acquisto di beni e servizi necessari all’aggiornamento professionale dei docenti verrà confermato anche per il prossimo anno. Tuttavia, ci sono due novità da evidenziare.

La prima riguarda l’estensione della Carta Docente anche ai supplenti annuali. Dopo anni di battaglie legali concluse con la vittoria degli insegnanti, il Governo ha finalmente deciso di includere questa categoria. Attenzione però, perché l’estensione non sarà universale: riguarderà solo i supplenti annuali su posti vacanti e disponibili, escludendo ancora una volta i docenti con incarichi brevi e saltuari, nonché il personale ATA.

La seconda novità, purtroppo, è di carattere economico. Dal 2025, l’importo della Carta del Docente non sarà più fisso a 500 euro, ma verrà stabilito di volta in volta da un decreto ministeriale, con un massimale sempre entro i 500 euro. Questo significa che gli insegnanti non potranno più contare su un importo certo, ma dovranno attendere le decisioni del Ministero per conoscere l’effettivo valore del loro Bonus.

Per finanziare questa estensione della Carta Docente, la dote prevista dalla Legge 107 del 2015 verrà incrementata di 60 milioni di euro annui a partire dal 2025.

In sintesi, la Carta del Docente continuerà a essere un prezioso strumento per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti italiani, ma con alcune novità degne di nota. Da una parte, l’inclusione dei supplenti annuali rappresenta un passo avanti importante, mentre la variabilità degli importi e l’esclusione di alcune categorie rimangono punti critici. Ricordiamo che i precari che lavorano da anni nella scuola e non hanno mai avuto la carta del docente di attivarsi per recuperare le somme pregresse prima che intervenga la prescrizione, per info: scuolainformazione@gmail.com

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