Concorso pubblico, per esami e titoli, per la copertura di duemilaquattro posti di direttore dei servizi generali ed amministrativi del personale ATA” (GU n.102 del 28-12-2018). Considerazioni candidati DSGA successive all’Intesa MIUR/Sindacati del 01.10.2019.
Dopo l’intesa MIUR / Sindacati, raggiunta in data 01.10.2019, in merito allo svolgimento di un concorso interno per DSGA riservato ai facenti funzioni, in deroga ai titoli
legislativamente previsti, siglata in costanza di altro concorso in atto (!), i partecipanti a quest’ultimo si complimento per l’abbandono di slogan quali meritocrazia e competenza,
troppo complicati da tradurre in fatti concreti.
Una presa di coscienza va sempre elogiata.
I facenti funzioni, privi dei titoli richiesti dalla legge, già avevano goduto di posizione di accesso privilegiata e di quota loro riservata, pari addirittura al 30%.
Adesso, si concede loro una sorta di ius soli. Si trova un modo furbesco per fare rientrare dalla finestra coloro che non hanno superato la preselettiva.
Tutto a scapito di soggetti inoccupati ma con le competenze ed i titoli di studio richiesti dalla legge.
Un cadeau di presentazione da parte del nuovo Ministro. L’ennesimo a questa categoria di privilegiati di Stato. Una mossa non connotata da alcuna opportunità amministrativa,
ma densa di opportunismo elettoralistico.
Ai sindacati che tutelano non – diritti ed ai facenti funzioni, privi dei titoli di studio richiesti dalle norme di legge, vorremmo dire solo: “Sprivilegiatevi”.
Ed al Ministro di non essere così festante per una chiara distorsione di norme, principi base del diritto e dell’etica minimale, in nome di un mero calcolo politico.
Ci risparmi almeno questo, per rispetto dell’Istituzione che rappresenta.
Prendiamo atte che la meritocrazia non è bandiera di questo governo, più che del cambiamento, dello scambiamento.
Paradossale, infine, il fatto che assurga a principio base – proprio della Scuola – la regola secondo cui “la pratica rompe la grammatica”.
I candidati DSGA
