Rinnovo del contratto della scuola: i lavoratori chiedono il referendum
Il contratto della scuola è fermo al triennio 2006/2009 con la conseguente pesante perdita del potere di acquisto dei salari.
Gli statali hanno pagato forse più degli altri il peso della crisi perchè hanno dovuto fare i conti con il blocco del turn-over, la riforma delle pensioni Fornero e con il peso del carico di lavoro che ne è derivato.
Gli stipendi dei dipendenti pubblici italiani sono fra i più bassi d’Europa, solo la Grecia è messa peggio.
I sindacati nei mesi scorsi hanno stimato che per recuperare parte del peso stipendiale occorrerebbe un aumento medio mensile di circa 150 Euro e la restituzione degli arretrati, stimavano appunto perchè in concreto pare si accontenterebbero di appena 85 Euro, molti meno rispetto a quelli stimati.
Tale possibile accordo ha indignato i lavoratori, alcuni sui social-network definiscono ormai i sindacati poco rappresentativi e la causa è da ricercare nel pesante calo dei tesserati, calo che li porta a rappresentare una bassa percentuale di lavoratori.
La stragrande maggioranza non ha la tessera sindacale e fanno sentire la loro voce attraverso il web.
La richiesta più forte è quella di non piegarsi al volere del governo, poichè questo rinnovo costituisce un passaggio epocale per la categoria, firmarlo alle condizioni del governo significherebbe perdere molti dei diritti acquisiti con anni di lotte e di scioperi e tuttavia prima di firmare l’accordo chiedono un referendum fra i lavoratori.
Intanto le sigle rappresentative annunciano che mercoledì 30 riprenderà il confronto con il MIUR, le OO:SS chiedono di:
avere certezze sulle risorse stanziate dal Governo nel triennio per aumentare i salari;
far rientrare nel perimetro dell’accordo anche il comparto della scuola;
riportare nell’alveo della contrattazione le materie trattate dalla legge Brunetta e dalla legge 107/15 sulla scuola.