Si sta iniziando a parlare, forse in vista delle elezioni, di immissioni in ruolo dei diplomati magistrale e dei precari storici attualmente inseriti in GaE.
Dopo le promesse non mantenute dall’ex premier, il quale si era sbilanciato promettendo ai precari che li avrebbe assunti “tutti e subito”, ma alla fine sappiamo com’è finita, il governo Gentiloni pare voler rilanciarla per riappacificarsi con il mondo della scuola e in particolare con i precari.
Il governo studia un piano per assumere i diplomati magistrale e tutti i precari storici in GaE
Come abbiamo già evidenziano nell’articolo “Le GaE si riaprono e crescono gli iscritti” del 5 marzo scorso, gli iscritti alle Graduatorie ad Esaurimento sono oltre 80 mila, 30 mila sono solo i diplomati magistrale che hanno vinto vari ricorsi, altri ancora attendono in seconda fascia e quindi occorrerà fare i conti anche con loro e con gli altri abilitati appartenenti ad altre classi di concorso.
Vi sono poi i precari iscritti alla terza fascia di istituto che hanno già lavorato per 36 mesi e rischiano, per effetto della legge 107/15, di non lavorare più con incarico annuale e anche loro, come i loro colleghi precari, rivendicano l’immissione in ruolo.
I numeri dei precari della scuola sono enormi
Lo Stesso MIUR non riesce a quantificare i numeri esatti degli iscritti alle graduatorie della scuola, attualmente vi è un’indagine in corso condotta dal sottosegretario Vito De Filippo che ha lo scopo di quantificarli, ma non è ancora ultimata.
Si suppone però che i numeri che verranno fuori saranno enormi.
Il governo Gentiloni pensa dunque ad un piano pluriennale (in quanti anni?) per immettere in ruolo tutti i precari, sia i diplomati magistrali che gli altri precari storici, intanto però si fanno i conti con la fase transitoria prevista dal ministro Fedeli che non piace ai precari anche perchè il numero delle immissioni in ruolo messi sul piatto non bastano.