I COBAS Scuola, sindacato di base agguerrito, condanna le politiche di in materia di scuola messe in atto dal governo Renzi e dai suoi ministri.
Nel mirino del sindacato di base finiscono la legge 107/15 nota a tutti come “buona scuola” e la contestatissima legge di riforma del lavoro Jobs Act.
I Cobas Scuola inoltre criticano fortemente la scelta del ministro Fedeli alla guida dell’Istrizione considerandolo un chiaro segnale di continuità, ovvero l’esatto opposto della volontà manifestata dai docenti, ma più in generale dal popolo italiano durante la consultazione referendaria.
Cosa occorre fare per uscire da questa situazione paludosa?
Il sindacato di base ha predisposto un decalogo che riportiamo qui di seguito
1) Gestire la mobilità con titolarità su scuola e non su ambito, ponendo fine agli incarichi triennali non rinnovabili decisi dal preside.
2) Ridefinire l’organico delle scuole: tutti i/le docenti insegnino e tutti/e si facciano carico degli altri compiti necessari per il funzionamento della scuola, riducendo l’orario di cattedra.
3) Destinare i fondi, previsti per la valutazione del sedicente “merito” dei docenti, per la Carta del docente e quelli del Fondo di istituto, alla contrattazione nazionale per un aumento in paga base che, insieme a nuovi fondi da stanziare per il contratto, garantisca a docenti e Ata il recupero di almeno una parte significativa di quel 20 % di salario perso in 7 anni di blocco contrattuale.
4) Rifiutare l’introduzione del “welfare contrattuale”, che destina parte degli aumenti contrattuali a diritti sociali che, costituzionalmente, devono essere garantiti dallo Stato.
5) Assumere i precari – docenti ed ATA – con almeno 36 mesi di servizio su tutti i posti disponibili in organico di diritto e di fatto.
6) Ampliare l’organico ATA, re-internalizzare i servizi di pulizia, eliminare il divieto di nominare supplenti per assistenti amministrativi e tecnici anche per periodi prolungati, e nominare i supplenti per i collaboratori scolastici anche per i primi 7 giorni.
7) Contro l’inaccettabile obbligo per gli studenti delle superiori di 400/200 ore di “alternanza scuola-lavoro”, ridare alle scuole la libertà di istituirla o meno, e di determinarne il numero di ore.
8) Eliminare i quiz Invalsi come strumento per valutare scuole, docenti e studenti.
9) Ridurre il numero degli alunni per classe, utilizzando per l’insegnamento i docenti dell’organico di potenziamento.
10) Ripristinare la democrazia nelle scuole, restituendo ai lavoratori il diritto di partecipare alle assemblee indette da qualsiasi sindacato che abbia presentato liste alle elezioni RSU. Applicare un sistema proporzionale di voto senza sbarramenti per la rappresentatività e per l’accesso ai diritti sindacali, con un voto a livello di scuola, uno a livello regionale e uno nazionale per determinare la rappresentatività dei sindacati ai tre livelli.