Mentre l’estate volge al termine, l’allarme per la febbre West Nile continua a crescere nelle regioni settentrionali del nostro Paese. Ma di cosa si tratta esattamente e come possiamo proteggerci?
Cosa è la febbre West Nile
La febbre West Nile (o Febbre del Nilo Occidentale in italiano) è una malattia infettiva causata dal virus West Nile, un patogeno trasmesso all’uomo dalle punture di zanzare infette. Originario dell’Africa e dell’Asia, il virus West Nile ha raggiunto l’Italia nel 1998 e oggi è considerato endemico in molte aree del Nord.
Sintomi e rischi
Nella maggior parte dei casi, l’infezione da virus West Nile decorre in modo asintomatico. Circa il 20% delle persone mostra sintomi simil-influenzali come febbre, mal di testa, dolori muscolari. Fortunatamente, meno dell’1% si sviluppa forme gravi come encefalite o meningite, con rischio di morte elevato soprattutto per anziani e immunodepressi.
I numeri nel Nord Italia
Con l’estate, i casi di febbre West Nile sono aumentati notevolmente in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Piemonte, con 232 contagi e 5 decessi confermati da inizio maggio. Gli esperti temono che il riscaldamento globale favorisca una maggiore diffusione del virus anche in zone meno colpite finora.
Come proteggersi
Al momento non esiste un vaccino, pertanto è importante adottare semplici accorgimenti contro le punture di zanzara: uso di repellenti, zanzariere, abiti coprenti la sera. In giardino è utile svuotare i ristagni d’acqua dove le zanzare depongono le uova. Consultare periodicamente i bollettini delle autorità sanitarie locali per monitorare l’andamento dei casi. Con attenzione e prevenzione è possibile ridurre il rischio di contrarre la febbre del Nilo occidentale.
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